Esistono differenti strutture, sparse sul territorio italiano, che si occupano della cremazione di animali domestici. Per tale motivo, chiedere un parere al proprio veterinario è la cosa migliore per non fare scelte sbagliate. Ogni impianto ha una sua procedura. Alcuni, ad esempio, prelevano il corpo direttamente dal veterinario, in tal caso, sarà lui stesso a prendere accordi per lo smaltimento.
La normativa che regola la cremazione e la sepoltura di animali d’affezione, in Italia, è determinata a livello comunale. La documentazione richiesta varia quindi da comune a comune. Nella maggioranza dei casi, all’atto del conferimento dell’animale presso la struttura che effettuerà la cremazione, i documenti richiesti sono:
- Documento d’identità del proprietario dell’animale;
- Codice fiscale del proprietario dell’animale.
Se l’animale era iscritto all’anagrafe specifica, è necessario comunicarne il decesso, entro un periodo stabilito dal comune di residenza, per consentirne la cancellazione dai registri dell’anagrafe stessa, presentando:
- Documento d’identità del proprietario dell’animale;
- Modulo di decesso messo a disposizione dal comune di residenza del proprietario;
- Certificato di smaltimento della carcassa rilasciato dall’impianto che ha effettuato la cremazione o equivalente dichiarazione sostitutiva di atto notorio (autocertificazione);
- Nel caso d’inumazione, certificato di morte redatto da un qualsiasi medico veterinario iscritto all’ Ordine;
- Dichiarazione in autocertificazione che l’animale morto non ha provocato o subito lesioni a/da persone o animali (richiesta solo da alcuni comuni).